In provincia di Mantova, sulla riva sinistra del fiume Po, Pomponesco è un grazioso borgo dalle origini antichissime, come testimonia il toponimo romano risalente all’antica famiglia Pompea che qui aveva dimora.
La fisionomia del Borgo attuale fu data da Giulio Cesare Gonzaga, nobile che a seguito dell’assegnazione di queste terre volle trasformare e riordinare Pomponesco secondo un preciso disegno urbanistico, costruendo attorno al castello a pianta esagonale una trama ordinata e simmetrica di vie, piazze e quartieri. Anche se il castello venne distrutto dai Francesi a fine Settecento, Piazza XXIII Aprile rimane ancor oggi, sostanzialmente inalterata, il cuore del Paese interamente circondata da caratteristiche costruzioni con portici abitate un tempo dai cortigiani e che conservano ancor oggi grandi stanze con soffitti in legno.
Sulla piazza si fronteggiano il palazzo comunale e la Chiesa di Santa Felicita e dei Sette Fratelli Martiri coi rispettivi campanili, per passare poi in una piazzetta che indirizza la prospettiva verso la scalinata dell’argine e del fiume, ad indicare una delle attività che tra il ‘700 e l’800, con l’accrescimento del traffico fluviale e il commercio delle granaglie, favorirono la crescita economica di questa zona e l’insediamento di una nutrita comunità ebraica, la cui presenza è testimoniata dall’esistenza di dimore signorili, come Palazzo Cantoni, dai resti dell’edificio della sinagoga e del piccolo cimitero, ora chiuso, che accoglie le spoglie dello scrittore Alberto Cantoni, amico di Luigi Pirandello, la cui originalità fu messa in luce anche da Benedetto Croce e Riccardo Bacchelli. Suo illustre contemporaneo e concittadino è anche il pittore Gerolamo Trenti, uno dei più noti esponenti del paesaggismo Lombardo dell’800, che qui trascorse gli ultimi vent’anni di vita dipingendo nella villa di campagna ancora esistente.
Per maggiori informazioni visita www.comune.pomponesco.mn.it